Social Network e Community

Quando un media manager non basta

Tonnellate di like, buone interazioni sui social e poi, al momento opportuno, poche presenze fisiche. Talvolta c'è proprio un abisso tra partecipazione virtuale e mondo reale, anche nonostante progetti di altissima qualità.

Se escludiamo i grandi eventi o quelli in cui ci sono protagonisti con largo seguito personale, l'enorme produzione di eventi culturali di medio piccola dimensione spesso fatica a trovare riscontro di pubblico. Questo accade anche se e nonostante si abbia a disposizione uno staff di qualità.

Da un lato sicuramente esiste una ridondanza di comunicazione che fa male alla comunicazione stessa. Dall'altro lato la creazione delle community, che sono ormai un must del marketing digitale per la cultura, lascia spesso il passo alla realtà. 

Se la community è davvero essenziale per sostenere il tuo progetto, bisogna osare e, a volte, uscire dal seminato. Non intendo che bisogna per forza cercare lo slogan originale che vada in controtendenza. A volte può bastare molto meno.

Tra mondo virtuale e mondo fisico non c'è osmosi perfetta. Le persone rispondono a stimoli differenti sul web e in strada. Diversificare le proposte culturali, selezionando cosa far circolare in digitale e cosa in presenza, potrebbe essere un primo spunto di riflessione. A volte il nostro progetto ha bisogno di stare fuori dal digitale, avanzando magari più lentamente, ma in modo più consistente e tangibile.

Ho studiato con tanti maestri diversi le tematiche del marketing per la cultura. Il digitale a volte è una zona di comfort o di mero adeguamento alla prassi comune. Possiamo indagare quali sono gli strumenti migliori per raccontare la tua proposta, ma la vera domanda è: ho bisogno davvero di tutto questo social? Parliamone assieme!

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